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Curiosità

Quanto costa una badante? Differenze retributive tra curante convivente e a ore

Tabella dei Contenuti

Scegliere di affidarsi a una badante per l’assistenza domiciliare di un parente anziano o di una persona disabile significa anche dover prevedere e pianificare i costi di questo servizio. Infatti, assumere una figura professionale del settore non significa solo pensare allo stipendio da darle, ma anche a una serie di voci accessorie che non devono essere trascurate. È importante conoscere in anticipo quanto costa una badante. Andiamo quindi a vedere quali sono i costi fissi, le spese accessorie e come quantificarle.

Quanto costa una badante convivente: struttura retributiva e voci di spesa

Per molte famiglie l’assunzione di una badante convivente rappresenta un’opzione necessaria per fornire un’assistenza continua e personalizzata. In questo caso, il contratto di lavoro si fonda sul CCNL Lavoro Domestico, che stabilisce un orario massimo settimanale di 54 ore.

La retribuzione mensile di una badante convivente dipende da diversi fattori:

  • Esperienza;
  • Livello di inquadramento;
  • Tipologia di mansioni da svolgere;
  • Presenza di eventuali certificazioni o titoli.

Le tabelle retributive aggiornate prevedono livelli differenziati, partendo da un livello A che si riferisce a chi è alle prime armi, fino ad arrivare a livelli più qualificati, quali il livello DS.

Quando si parla dei costi badante, non si deve però considerare solo lo stipendio lordo. Oltre al compenso mensile, infatti, bisogna tenere conto anche degli eventuali ratei per la tredicesima (o della mensilità in più da erogare a dicembre), delle ferie, del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) e di altre indennità, come quella per il vitto e l’alloggio.

Ad esempio, una badante convivente che lavora 54 ore settimanali, con un livello contrattuale intermedio, può comportare un costo complessivo per la famiglia che oscilla mediamente tra 1.200 e 2.000 euro al mese, a seconda delle condizioni specifiche previste e della zona geografica.

Un altro elemento da considerare riguarda i costi contributivi. Il datore di lavoro domestico è tenuto al versamento dei contributi previdenziali (INPS) e, spesso, anche a quelli per l’assistenza contrattuale alla Cassa Colf. Questi oneri vanno calcolati in aggiunta allo stipendio e devono essere inclusi nel budget mensile.

badante e anziano giardino

Costi badante a ore: flessibilità e valutazione economica

Un’alternativa alla badante convivente è rappresentata dall’assunzione a ore, soluzione pensata per chi necessita di assistenza solo in determinati momenti della giornata. Scegliere una badante a ore significa poter modulare il servizio in base alle effettive esigenze, riducendo al minimo l’impatto sui bilanci familiari.

In questo caso, il contratto prevede un massimo di 40 ore settimanali, distribuite in 5 o 6 giorni, con possibilità di prevedere maggiorazioni per lavoro notturno, nei giorni festivi o per ore straordinarie.

I costi per una badante a ore variano in base alla tipologia di servizio richiesto e dell’esperienza del personale. Secondo il CCNL di riferimento, lo stipendio orario minimo previsto per una badante a ore parte da cifre che si aggirano intorno ai 4,83 euro per il livello A, mentre per chi assiste persone non autosufficienti, la paga oraria può arrivare fino a 8,33 euro o anche di più, in base all’esperienza e alla complessità delle mansioni da svolgere.

Con questo tipo di badante costi orari consentono di gestire in maniera flessibile il servizio, adeguandolo alle necessità specifiche, ma come già anticipato, bisogna prestare attenzione alle eventuali maggiorazioni per i turni infrasettimanali o domenicali, dove spesso il contratto stabilisce incrementi che possono incidere in maniera sostanziale sul costo totale. Ad esempio, in caso di lavoro domenicale, il costo può subire un incremento del 60% e prevede necessariamente il riposo nel giorno seguente.

Badante costi orari e non: attenzione alle voci di spesa

Quanto appena scritto mette in evidenza l’importanza di fare un bilancio preciso delle spese, assicurando che i costi per la badante siano in linea con il budget familiare e che il servizio offra la giusta flessibilità senza però compromettere la qualità dell’assistenza.

Quanto costa una badante è la domanda che occorre quindi porsi prima di assumerla e la risposta non dovrà includere solo lo stipendio base, ma anche una serie di costi fissi e variabili che andranno analizzati nel dettaglio, onde evitare sorprese.

Un altro aspetto importante riguarda le tempistiche dei pagamenti. Ovviamente lo stipendio va pagato ogni mese in busta paga, mentre i contributi INPS e Cassa Colf andranno pagati ogni trimestre, entro il giorno 10 del mese (aprile, luglio, ottobre, gennaio) tramite bollettino MAV o PagoPA. Non manca poi la tredicesima, da corrispondere una volta all’anno nel mese di dicembre, che è possibile anche rateizzare, e il TFR, entro 45 giorni dal termine del rapporto di lavoro.

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