Quando si parla di spam ci si riferisce all’invio massivo e indiscriminato di email non richieste, spesso contenenti messaggi pubblicitari o truffaldini. Ma cosa vuol dire spam oggi? Per scoprirlo, bisogna prima di tutto risalire alle sue radici storiche, capire i suoi meccanismi di diffusione, che cambiano nel tempo e si evolvono con le nuove tecnologie, e soprattutto scoprire come proteggersi dai suoi pericoli.
Spam significato: origine del termine e definizione
Il termine “spam” affonda le sue origini storiche in un contesto molto diverso da quello attuale. Infatti, inizialmente, il nome deriva dalla celebre carne in scatola prodotta dalla Hormel Food Corporation, divenuta simbolo di presenza costante grazie a una famosa scenetta dei Monty Python’s Flying Circus.
In quella parodia, il prodotto veniva menzionato in modo reiterato e quasi ossessivo, fino a diventare sinonimo di qualcosa di invadente e ripetitivo. Con l’avvento della posta elettronica, questa ripetitività è stata assimilata al metodo con cui venivano inviate le prime email indesiderate, portando così alla definizione moderna.
Ma qual è il significato di spam oggi? Possiamo definirlo come una serie di messaggi promozionali o fraudolenti, inviati in massa senza il consenso del destinatario. Dietro a questo “fastidio” nella casella di posta, però, si nasconde anche il rischio di truffe e furti di dati.
Grazie alle tecniche di raccolta automatizzata degli indirizzi email, come il web scraping e l’acquisto di liste di contatti, gli spammer sono in grado di raggiungere migliaia di utenti in pochissimo tempo.
Ovviamente, la capacità degli spammer di mascherare l’identità del mittente e variare costantemente il formato e il contenuto dei messaggi rende ancora più difficile per gli strumenti antispam identificare e bloccare queste comunicazioni indesiderate. Infatti, spesso, può capitare che, nonostante gli appositi filtri antispam, ci si ritrovi questi messaggi fraudolenti anche nella cartella tradizionale della Posta in arrivo.
Quali sono i pericoli dietro lo spam
Abbiamo già accennato al fatto che gli spammer adottano diverse tecniche, una delle quali è il data scraping, attraverso il quale vengono automaticamente raccolti indirizzi email da siti web, forum e social network. Questa pratica, combinata con l’utilizzo di software automatici (bot), consente di inviare messaggi da server che possono essere localizzati in regioni geografiche differenti, complicando il tracciamento delle origini del traffico indesiderato.
Un altro metodo comune è l’impiego di reti di computer compromessi, note come botnet. Attraverso questi sistemi, un attacco spam può essere lanciato da centinaia o migliaia di dispositivi infetti, rendendo la campagna di spam estremamente complessa da contenere.
Le email di spam spesso contengono inviti a cliccare su link sospetti o ad aprire allegati pericolosi, i quali possono nascondere malware, ransomware o tecniche di phishing volte al furto di credenziali, bancarie e personali.
Ad esempio, un’email che si presenta come una comunicazione ufficiale di un istituto finanziario (ricalcandone loghi e formato tipico) e richiede un’azione immediata, può avere conseguenze pesanti, in particolar modo se il destinatario non riconosce i segnali distintivi di un messaggio truffaldino. Diventa quindi estremamente importante sapere come difendersi e quali strategie adottare per evitare di cadere vittime di questi raggiri digitali.
Come tutelarsi dallo spam: cosa bisogna sapere per proteggersi dalle email fraudolente
In primo luogo è necessario impostare filtri antispam avanzati, una funzionalità offerta dalla maggior parte dei provider di posta elettronica, che analizzano in tempo reale il contenuto dei messaggi e bloccano quelli sospetti. Questa tecnologia, abbinata a specifiche regole e algoritmi, aiuta a salvaguardare la casella di posta da campagne automatiche e da messaggi che presentano elevati rischi di truffa, evitando che la questa cartella diventi un contenitore di mail fraudolente e messaggi sospetti.
Un’altra strategia consiste nell’uso di indirizzi email secondari per le registrazioni a siti e servizi online. In questo modo, l’indirizzo email principale resta protetto e meno esposto alle attività di raccolta automatizzata.
Inoltre, è indispensabile mantenere aggiornati i software antivirus e i sistemi operativi: gli aggiornamenti di questi programmi, infatti, includono spesso patch di sicurezza che chiudono le vulnerabilità sfruttate dagli spammer.
Infine, se si ricevono email fraudolente “ben fatte” ma provenienti da mittenti sconosciuti o che richiedono azioni urgenti e non consone, si consiglia di prendersi un po’ di tempo per effettuare una verifica incrociata, ad esempio consultando direttamente il sito ufficiale di una banca o di un ente, o addirittura contattandolo (ma non ai numeri presenti nella mail): di solito, messaggi fraudolenti inviati da sedicenti istituzioni che richiedono azioni urgenti sono finalizzati a sottrarre i dati sensibili delle vittime, come dati personali e bancari.