I materiali plastici rientrano tra i protagonisti indiscussi di quest’epoca, specialmente se collocati nell’ambito aziendale o quello industriale. Le loro capacità protettive unite alla flessibilità universale con la quale si presentano li rende la materia prima ideale per la creazione di packaging moderni, e questo è soltanto un esempio di come esse possono essere efficacemente impiegate. Il mondo che gravita attorno a questi materiali è tuttavia ancora ampiamente inesplorato, e ciò è dimostrato dalle tante domande che in tanti si pongono sul Teflon.
Che cos’è il Teflon?
Quando si parla di Teflon materiale plastico, si fa riferimento alla denominazione del marchio registrato PTFE, che indica il politetrafluoroetilene. Si tratta di un polimero termoplastico davvero molto speciale, apprezzato per la sua capacità di resistere non soltanto a temperature molto alte, ma anche agli agenti chimici, una qualità certamente non comune tra i materiali di questa categoria. Da quando è stato scoperto, nel 1938, il Teflon ha aperto una vera e propria rivoluzione nel mondo dei materiali plastici, e la sua applicazione è si è estesa in svariati settori, estendendosi con forza tanto nel mondo industriale quanto in quello idraulico.
Come viene lavorato e quali proprietà concede
Le aziende specializzate nella distribuzione di componenti realizzate con questo polimero distinguono il Teflon materiale in due categorie: Vergine e Caricato. Nel primo caso il Teflon viene sfruttato da solo, e quindi senza essere affiancato da altri materiali, mentre nel secondo vengono unite ad esso altre sostanze in grado di fluidificare la sua struttura e renderlo più facile da lavorare e applicare. In altri casi questo polimero viene abbinato a materiali come l’acciaio e perfino ad un combustibile come il carbone, sostanze che gli permettono di creare dei materiali ideali per diversi settori, tra cui quello farmaceutico e quello meccanico.
Come anticipato in precedenza il PTFE è un elemento rinomato specialmente per la sua resistenza al calore, ma quali altre proprietà è in grado di concedere? Oltre a ridurre il coefficiente di dilatazione termica, il Teflon aumenta la resistenza alla corrosione, la conducibilità tecnica ed elettrica e riduce il potenziale di deformazione di un elemento, donando quindi resistenza, versatilità e qualità alle creazioni che prevedono il suo utilizzo.
Il Teflon nell’ambito industriale
Le virtù elargite da questo rivoluzionario materiale hanno influenzato sensibilmente l’ambito industriale sin dagli anni 70 e ciò è dovuto principalmente alle peculiarità con le quali si presenta nella sua forma Vergine. Il PTFE non è infatti solubile in acqua o in qualsiasi altro liquido di natura organica, e la sua struttura non può essere alterata da alcuna sostanza di natura chimica. Esso inoltre impedisce il deterioramento di molte sostanze, è resistente al fuoco e vanta proprietà antiaderenti: doti che lo hanno reso protagonista della produzione di padelle e pentole di ultima generazione. Tutte queste caratteristiche hanno fatto sì che l’uso di questo materiale potesse essere ritenuto idoneo sia per l’ambito industriale che per quello casalingo, ma esistono dei casi in cui esso viene arricchito di monomeri modificanti o altri specifici materiali durante il processo di polimerizzazione, in quanto, sebbene esso resti integro a temperature altissime, non è immune alla decomposizione.
Il Teflon nell’idraulica
Essendo un materiale estremamente resistente alla corrosione e caratterizzato da un punto di fusione molto alto, esso si rivela essere un materiale ideale anche nell’ambito idraulico. Attraverso i nastri realizzati PTFE è possibile creare delle vere e proprie guarnizioni per le tubature, e rivestire le parti a rischio usura o più sensibili al calore. Esistono tuttavia altri materiali che possono essere utilizzati per il medesimo scopo, come ad esempio la canapa, ma il Teflon rappresenta la scelta migliore possibile sia per la sua lavorazione decisamente più veloce che per la resa estetica del lavoro.
Il Teflon nell’ambito edilizio, automobilistico e meccanico
Particolare è anche lo sfruttamento di questo materiale nell’ambito edilizio, che trova la sua applicazione più comune nella costruzione e nella manutenzione dei ponti.
Nel settore meccanico questo materiale funge invece da ingrediente aggiuntivo per i lubrificanti destinati a componenti meccaniche di vario genere, ma anche per la realizzazione di guarnizioni a disegno. Simile è il suo scopo anche nell’ambito automobilistico, dove ricopre, per la maggior parte dei casi, la funzione di additivo per i lubrificanti applicati alle componenti meccaniche delle vetture.
Gli oggetti in Teflon sono pericolosi?
Questa rientra indubbiamente tra le domande più frequenti in merito a questo particolare materiale, e che necessita di importanti chiarificazioni. Nel recente passato si è assistito a delle polemiche circa la sua potenziale pericolosità per l’organismo umano, ma a seguito di ricerche e studi sono stati elaborati dei dati piuttosto precisi su quelli che sono i rischi portati dal PTFE. Ciò che è emerso è che questo materiale non risulta infatti essere un prodotto cancerogeno e non contamina in alcun modo il cibo che mangiamo, motivo per il quale gli utensili che vengono utilizzati nella quotidianità prodotti con questo materiale sono totalmente sicuri.
L’unica accortezza suggerita dagli esperti è quella di non surriscaldare troppo questi oggetti prima della fase di cottura, e di evitarne l’utilizzo qualora la loro superficie dovesse rivelarsi danneggiata.
Curiosità sul Teflon
Un materiale così impattante per il mondo non può che portare con sé diverse curiosità che abbracciano non soltanto i suoi utilizzi, ma anche la sua stessa origine.
In precedenza abbiamo menzionato la sua scoperta fortuita, ma chi ne è stato l’artefice? Si tratta di Roy Plunkett, un chimico della DuPont che nel 1938, nel tentativo di creare un nuovo tipo di refrigerante, si imbatté proprio in questo prodigioso materiale. Ad assegnargli il nome “Teflon” fu proprio l’azienda in questione, che per prima lo commercializzò a livello globale.
Il PTFE conserva un utilizzo davvero peculiare anche nel campo medico. Esso viene infatti utilizzato per diversi dispositivi sfruttati in questo settore, come ad esempio cateteri e stent, e ciò è dovuto alla biocompatibilità e alle proprietà aderenti che conserva, in grado di ridurre sensibilmente il potenziale di reazioni indesiderate sul corpo umano.
L’importanza di questo materiale si è estesa anche nell’ambito spaziale. Il Teflon venne infatti usato per rivestire le tute degli astronauti del celebre programma Apollo della NASA, ma la sua applicazione nell’ambito in questione non si limita solo a questo. Le stesse navicelle spaziali vennero rivestite di PTFE affinché potessero resistere alle feroci variazioni di temperatura presenti nello spazio aperto.